“...Il “libridinoso” lo si riconosce da come rallenta davanti a una libreria: non appena avverte la presenza di una grossa concentrazione di carta stampata, si blocca, dà uno sguardo morboso alla vetrina, vorrebbe allontanarsi a non ce la fa,esita ancora un poco, pialla fine,gettata la spugna, entra e si precipita verso il banco. Magari quel giorno ha anche un po' di fretta, un appuntamento di lavoro o d’amore, ma la tentazione è più forte di qualsiasi altro impegno: una forza sconosciuta lo scaraventa all’interno, lo costringe ad aggirarsi fra i banchi, a guardare freneticamente i titoli, i colori, le copertine e le fascette con le tirature. Cos’è che sta cercando con tanta disperazione? Ha forse bisogno di comprare qualche libro in particolare? Vuole informarsi sulle ultime novità editoriali?
Niente di tutto questo: il “libridinoso” è semplicemente attratto dalla presenza dei libri, vorrebbe toccarne il più alto numero possibile, e, nei casi più gravi, vorrebbe annusarli.
Amare un libro,con solo per il contenuto, ma soprattutto per la sua fisicità, per il suo essere materia tangibile, è una malattia come un’altra. Per gli individui affetti da questo morbo il libro, una volta letto, cessa di essere una delle tante copie in circolazione di un testo e diventa parte integrante del proprio corpo, e come tale, non può essere più ceduto in prestito a nessuno. E’ memoria viva, è carne della propria carne, è deposito distaccato dell’anima. Il vizioso di solito, quando legge, sottolinea i passi preferiti. E’ un modo come un altro per marchiare un testo, permetterci sopra la propria firma. Chi sottolinea una frase non lo fa per rintracciarla un domani più facilmente, ma solo per rendere visibile il suo gradimento. Quasi a significare: qui mi sono emozionato e voglio che si veda.
A volte il “libridinoso” si affeziona perfino ai libri che disprezza. Se qualcuno gli regala il romanzo di uno scrittore che non ama, lui, diligentemente, lo ripone in uno scaffale e lo abbandona per sempre alla polvere: non ne leggerà mai una pagina, ma non avrà nemmeno il coraggio di buttarlo via. Bello o brutto che sia resta sempre un libro, e, in quanto tale, un oggetto da rispettare. Riflettiamo un attimo sull’utilità di una biblioteca domestica. Oggi una famiglia di buona cultura, tra romanzi, saggi e strenne natalizie, finisce quasi sempre con l’accumulare un migliaio di titoli: come dire un paio di metri cubi di casa da destinare ai libri natural durante.
D’altra parte, come dice Ignazio Buttitta ”UNA CASA SENZA LIBRI E’ UNA STALLA”. Ci si chiede: ma è poi così importante averli tutti a portata di mano? Quanti di essi verranno riletti? Che probabilità ha un romanzo come “Delitto e castigo”di essere riletto? Praticamente nessuna, eppure guai a chi ce li tocca! Se per caso un amico ce lo chiede in prestito lo guardiamo con odio:sicuri che non ce lo restituirà mai, preferiremmo dargli direttamente i soldi del prezzo di copertina piuttosto che vederlo uscire con il nostro libro sotto il braccio. Qualcuno potrebbe obiettare,che a meno di manoscritti rari o di testi introvabili,in caso di mancata restituzione potremmo sempre ricomprarne un’altra copia. Si, a non sarebbe più quel libro, quello sul quale abbiamo letto e ci siamo emozionati……..”
Da
Ho trovato questo capitolo del libro meraviglioso e mi ci sono rispecchiata in pieno…. Tuttavia tutto il libro è molto interessante, scorrevole, piacevole e sicuramente mi ha fatto apprezzare ancora di più l'autore che già ammiro molto.
a chi lo dici! ciao romanista de milano
RispondiEliminaUna casa senza libri è una stalla, certamente è un posto dove non si ama il sapere. I libri sono persone care, da custodire e da amare, e più passa il tempo più aumenta il valore affettivo.
RispondiEliminaBel post, cara.
Un abbraccio
BELLA LA LIBRIDINE!
RispondiEliminaPOSSO DIRE DI SOFFRIRNE ANCH'IO!
Io ho la casa piena di libri, più che alltro di arte e cultura, dizionari, enciclopedie,ecc.
RispondiEliminae mi viene l'angoscia pensando a quando dovrò andare in un appartamento più piccolo :((((((
A proposito di libri prestati, mi viene in mente la Legge di Murphy (corollario di Atwood): Non si perde mai nessun libro prestandolo, a eccezione di quelli cui si tiene particolarmente. Sperimentata personalmente purtroppo.
Mi rispecchio completamente anch'io!
RispondiEliminaTi abbraccio tanto
Dovrebbe essere più folto il numero dei " libridinosi ", c'é ancora troppa gente che legge pochissimo o legge solo giornali...
RispondiEliminaUn caro saluto Ciaoooooo!!!
Questa è una buona e sana malattia...bacione Laura
RispondiEliminaSi Laura sono d'accordo..ho letto anch'io questo libro e mi è piaciuto...
RispondiEliminaSono convinta che ci sia poca gente che legge..peccato..non sanno cosa si perdono...
Ti abbraccio e lo faccio col cuore
Interessante proposta quella tua carissima Laura..vedrò di procurarmi questo libro..
RispondiEliminaBuon fine settimana a te dolce amica e un saluto a Gianni
A presto lasciandoti un sorriso
Anche io lo sono!
RispondiEliminaSolo una sana e consapevole libridine salva il giovane (e anche il meno giovane) ....
RispondiEliminasofferente di libridine???
RispondiEliminamagari ce ne fossero di più
...fantastica Laura, un sorriso
RispondiEliminaEhi! Allora sono proprio malato di libridine! Un libridinoso inguaribile! ;)
RispondiEliminaCiao Laura,
RispondiEliminanell'ordine:
soffro di libridine,
sottolineo quanto leggo per rileggerlo dopo :-)) velocemente,
ho letto 3 volte Les Miserables di Victor Hugo e 2 i Fratelli Karamazov......tutti più lunghi di Delitto e castigo ;-))))..cosa vorrà mai dire?:-))
Un abbraccio
E' la mia malattia preferita!
RispondiEliminaMolte riflessioni di questo libro le ho bene in mente..
RispondiEliminaSimpaticamente.
Libridinosa anch'iooo!
RispondiEliminaBuon w.e. Laura
anch'io carissima ho questo "vizio" di rileggere i libri....ed ogni volta è sempre più interessante e bello.....baciottone
RispondiEliminaLuciano De Crescenzo è uno dei miei miti.
RispondiEliminaAnch'io mi rispecchio!
RispondiEliminaTale e quale.
E annuso i libri :-)
Un bacione, Laura carissima
Mi ci ritrovo moltissimo anche io in questo scritto di Luciano De Crescenzo!
RispondiEliminaHo talmente tanti di quei libri che tra poco sono costretta a cambiare casa!!
Buona giornata a tutti e un caro abbraccio a Laura, che finalmente ieri ho conosciuto telefonicamente.
Che simpaticona!
Ahahah, lo acquisterò senz'altro!
RispondiEliminaPure io faccio parte della folta schiera dei libridinosi!
RispondiEliminasereno w.e. carissima..
Ciao Laura, tutte e tutti,
RispondiEliminacome sempre gli argomenti si fanno attorcigliare e vedere dentro se coinvolti trovare varie esperienze comuni.
Io a casa dove sto ora ho una libreria lunga 4 metri....
pensavo speravo che con il pc qualcosa mutasse,
invece sto acquistando libri...
la libreria è come una cantina....tutta da bere.
Il mio amico collega Alfredo, ha una cantina solo di libri,
molti sono i miei donati a lui,
quando scadrà l'ultimatum che dovremo andare via da questo
appartamento, per tornare al nostro molto piccolo,
succederà per me una MORTE, forse senza tutti questi libri fisici, e non letti la maggior parte io avrò sentirò che mi manca dentro molto di me.....un libro per me è vita, ci sono uomini che si danno, che impegnano vita sentimenti ricerca fallimenti, e poi dietro quel libro, e alla fine noi grandi api in cerca tra i fiori i petali e le pagine,
di un succo che si chiama sentimento amore, grazie eleganza, respiro, speranza, racconto, saggezza, umanità!
Cioa Lino, anche io continuo ad acquistare libri su libri, tra un po' devo uscire di casa..hihi
RispondiEliminaBuona giornata e un omaggio alle signore
Per te
Buona giornata e felice sabato
RispondiEliminahahahah anche io cara sono libridinosa e anche tanto!!!!!
RispondiEliminaciao a tutti buona domenica
RispondiEliminaCredo che siamo talmente in tanti ad esserlo, che si potrebbe creare un club!
RispondiEliminaCreiamo un libro bianco.....ehehheeee
RispondiEliminaAhahah!
RispondiEliminaHai voglia Lino!
Io adoro soprattutto annusare le pagine, e per questo mi piace acquistare i libri usati, sanno di vissuto e in ogni pagina si "sente" l'odore di chi lo ha letto prima di me.
RispondiEliminasenza scriverci nulla?
RispondiEliminaSai cosa sarebbe forse bello fare il censimento di ogni libreria che tutti noi sbbiamo in casa, e togliere ovviamente gli scolastici.....forse troveremo delle comunanze?
Quanto è vero ciò che dice De Crescenzo.
RispondiEliminaIo addirittura non ho buttato nemmeno quelli di scuola, perchè mi piace rileggere le annotazioni che facevo, e scoprire una parte di me che non ricordavo più.