
Egitto 5000 a.c.
La prima rappresentazione pittorica non poteva non risalire agli egizi, che con i loro dipinti funerari dedicati al gatto ci hanno messo a conoscenza di quanta importanza aveva quest'ultimo per loro.
Con i greci invece non andò benissimo, dato che la loro fierezza non si conciliava con l'istinto ribelle del gatto. Di conseguenza, le rappresentazioni feline scarseggiano.
Al contrario, i romani raffiguravano il gatto su scudi e stendardi proprio per il suo carattere indipendente e predatorio.
Anche sotto il cristianesimo le rappresentazioni furono numerose, ma questa volta in senso negativo visto che tendevano a far apparire il gatto come un essere diabolico, malvagio, simbolo del peccato.
La rivalutazione giunse insieme al genio di Leonardo da Vinci che arrivò a definire "un capolavoro" il piccolo felino. A lui dedicò studi in cui lo raffigura nei suoi atteggiamenti abituali: di lotta, di gioco, di caccia, di pulizia personale.
Alla fine del 1500 il gatto era totalmente riabilitato, era tornato ad essere un animale domestico e casalingo. La caratteristica più sfruttata a livello pittorico fu quella di essere ladro.
L'ingresso nell'arte moderna fu un trionfo: Manet, Toulouse-Lautrec, Renoir, Gouguin, dedicarono al gatto uno spazio sulle loro tele. Anche un grande esponente dell'arte contemporanea come Andy Warhol non si dimenticò del nostro felino.
Per gli Egiziani il Gatto era Sacro....specialmente quello nero....Eleonor.
RispondiEliminaVero!
RispondiEliminaio una tigrata a proposito metterò delle foto della mia gatta appena ho un pò di tempo e stanchezza non molta, perchè è quella che non mi fa apparire molto.....
RispondiEliminaCredo che i gatti siano spiriti venuti sulla terra. Un gatto, ne sono convinto, può camminare su una nuvola.
RispondiEliminaJules Verne
Bello e molto poetico Verne....
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