La mia micia siamese
E' dolcissima, ma vuole sempre essere coccolata, altrimenti si arrabbia.Lettori fissi
giovedì 30 aprile 2009
Serena giornata miei cari
Spuntino di primavera
mercoledì 29 aprile 2009
Specchio, specchio delle mie brame..
Chi è il più bello del reame??
Nudo di schiena, toeletta mattutina
lo specchio della vita...
lunedì 27 aprile 2009
Il tenero e rischioso volto dell'amore
Il tenero e rischioso volto dell'amore
m'è apparso la sera
di un giorno troppo lungo
Forse era un arciere con l'arco
o forse un musicista con l'arpa
Io non so più
io non so nulla
Tutto quel che so
è che m'ha ferita
forse con una freccia
forse con un canto
Tutto quel che so
è che m'ha ferita
e ferita al cuore e per la vita
Scottante oh scottante ferita dell'amore
J.Prevert
Er cervo
Un vecchio Cervo un giorno
sfasciò co' du' cornate
le staccionate che ciaveva intorno.
Giacché me metti la rivoluzzione,
je disse l'Omo appena se n'accorse -
te tajerò le corna, e allora forse
cambierai d'opinione...
No, - disse er Cervo - l'opinione resta
perché er pensiero mio rimane quello:
me leverai le corna che ciò in testa,
ma no l'idee che tengo ner cervello.
domenica 26 aprile 2009
Ofelia
di Millais
Un'opera che mi ha sempre affascinato molto.
venerdì 24 aprile 2009
Tu presti fede a quel che senti dire..
Ma dovresti credere
a quanto non vien detto:
il silenzio dell'uomo
si accosta alla verità
più della sua parola.
Kahlil Gibran
Amai
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
di Umberto Saba
giovedì 23 aprile 2009
Le sirene
Alcuni anni or sono, portavo molto spesso un ciondolo raffigurante una sirena....tutti l'ammiravano dicendomi:
"Le sirene...sono la vera tentazione dell'uomo...."
In effetti non avevo mai associato quell'oggetto al simbolo mitologico che rappresentava, al racconto di come Ulisse cadde nella tentazione del loro canto, ecc.
Ma da allora, sono sempre rimasta affascinata dalle immagini che le raffigurano.
Il Bacio di Gustav Klimt
Tempesta di colori su di un soggetto di una dolcezza infinita. L'amore secondo Klimt, ovvero, secondo colui che può essere considerato, in un certo senso, il precursore dell'astrattismo.
La donna è coperta da un manto ricco di forme geometriche circolari, dolci, sinuose. L'uomo è subito delineato, invece, con una toga ricamata con cubi e forme "spigolose", a sottolinearne la forza e l'istinto protettivo che ha verso la propria amata.
Un capolavoro che ho visto dal vivo al Belvedere di Vienna.
Canzone del maschio e della femmina
Il frutto dei secoli
che spreme il suo succo
nelle nostre vene.
La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa
per uscire migliorata da te,
il cuore che si disperde
stirandosi come una pantera,
e la mia vita, sbriciolata, che si annoda
a te come la luce alle stelle!
Mi ricevi
come il vento la vela.
Ti ricevo
come il solco il seme.
Addormentati sui miei dolori se i miei dolori
se i miei dolori non ti bruciano,
legati alle mie ali,
forse le mie ali ti porteranno,
dirigi i miei desideri, forse ti duole la loro lotta.
Tu sei l'unica cosa che possiedo
da quando persi la mia tristezza!
Lacerami come una spada
o senti come un'antenna!
Baciami,
mordimi,
incendiami,
che io vengo alla terra
solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina!
di Pablo Neruda
lunedì 20 aprile 2009
domenica 19 aprile 2009
Per te
Il tuo cuore lo porto con me
lo porto nel mio
non me ne divido mai
dove vado io vieni anche tu,
mia amata
qualsiasi cosa venga fatta da me
la fai anche tu,
mia cara
non temo il fato
perchè il mio fato sei tu,
mia dolce.
Non voglio il mondo
perchè il mio mondo,
il piu' bello, il piu' vero
sei tu
questo è il nostro segreto profondo.
Radice di tutte le radici,
germoglio di tutti i germogli,
e cielo dei cieli,
di un albero chiamato vita
che cresce piu' alto di quanto l'anima speri
e la mente nasconde la meraviglia che le stelle separa
il tuo cuore ....
......esiste nel mio.
Edward Estlin Cummings
Autoritratto in uno specchio convesso
Ecco Francesco Mazzola, questo è il vero nome di Parmigianino, in un autoritratto che è dichiaratamente "un pezzo di bravura", dato che l'autore decise di portare il dipinto a Roma e di esibirlo come "biglietto da visita" alla corte pontificia di Clemente VII.
Parmigianino si ritrasse davanti ad uno specchio convesso da barbiere e questo ha fatto sì che l' immagine restasse reale al centro e contraffatta ai bordi.
Ecco perché la mano dell'artista appare enorme rispetto al corpo ma, come disse Vasari, "è tanto bella che pare verissima".
sabato 18 aprile 2009
E vai col tuffo!!!!
Spero, con questa immagine, di strapparvi un sorriso.
Vergine Annunziata
di Antonello da Messina
"Il sacro nell'arte , così come ci appare in Antonello e' la capacita' di "silenzio" dell'autore. Silenzio dell'anima, silenzio del mondo esterno, silenzio e pace interiore,per affinare la materia".
venerdì 17 aprile 2009
Amare
Saper vedere
che cade
fra i fiocchi della neve
la piuma bianca dell’uccello migratore
riparato sotto la grondaia.
Ecco
amare.
Sunay Akin
Perchè tu possa ascoltarmi
Perchè tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
Pablo Neruda
giovedì 16 aprile 2009
mercoledì 15 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
La Scapiliata
di Leonardo da Vinci
Il dipinto, chiaramente incompiuto, ritrae una fanciulla che guarda verso il basso, e rappresenta forse uno studio per una Madonna. Le parti compiute del volto presentano una straordinaria attenzione alla luce e una delicatezza di tratto tipicamente leonardesca, mentre i lunghi capelli sono appena abbozzati. Il nome del quadro sarebbe stato dato secondo la tradizione da Leonardo stesso. Non tutti gli studiosi però concordano sull’autenticità del quadro e sull’attribuzione a Leonardo; certamente l’incompiutezza dell’opera non favorisce la ricerca della verità al proposito, ma costituisce parte del fascino di questa splendida opera.
Filastrocca solitaria
piu' su delle nubi,
piu' su del vento
un castello d'oro e d'argento.
Con una scala ci voglio salire
per sognare senza dormire
e su un cartello faro' stampare:
Le cose brutte non possono entrare.
Gianni Rodari
A lungo durerà il mio viaggio
A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.
Uscii sul mio carro ai primi albori
del giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti del mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.
Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.
Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.
prima che li chiudessi dicendo:
"Eccoti!".
Il grido e la domanda: "Dove?"
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: "Io sono!"
Tagore
martedì 7 aprile 2009
Silenzio
occhi senza stelle,
notte senza parole...
lunedì 6 aprile 2009
Terremoto in Abruzzo
domenica 5 aprile 2009
sabato 4 aprile 2009
Dormire, quanto è dolce dormire..
Aho, stamo a dormì finalmente vicini, vicini. Me piace..come me sento rilassato..
Cat and dog Cheek to cheek
Non amare il florido ramo..
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola;
essa avvizzisce.
Ama l'albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo ed il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell'Amore pieno.
Ama la vita nella sua pienezza,
essa non conosce decadimento.
Jiddu Krishnamurti
venerdì 3 aprile 2009
giovedì 2 aprile 2009
Specchio delle mie brame chi è il più bello del reame?
Carissmi, vi lascio questa sera con questa immagine.
Un sorriso e una carezza a tutti.
Studio per testa di donna
Questo disegno di Leonardo, raffigurante una testa femminile, che, secondo alcuni, riprende i tratti del volto di Cecilia Gallerani, è preparatorio per l’angelo della Vergine delle Rocce, eseguita durante i soggiorni milanesi in due versioni simili, la prima nel 1483-1486 e la seconda nel 1508, che si succedettero nella cappella della Concezione in San Francesco Grande a Milano, oggi al Louvre e a Londra. Si tratta della tipica bellezza femminile leonardesca velata di ambiguità, dallo sguardo e dal sorriso ineffabile e misterioso.
Stelle
Notte stellata di Van Gogh
Cadranno colle foglie al primovento.
Ma venga un altro soffio,
Ritornerà scintillamento nuovo
Ungaretti
mercoledì 1 aprile 2009
Al cor gentil..
come l’ausello in selva a la verdura;
né fe’ amor anti che gentil core,
né gentil core anti ch’amor, natura
ch’adesso con’ fu ’l sole,
sì tosto lo splendore fu lucente,
né fu davanti ’l sole;
e prende amore in gentilezza loco
così propïamente
come calore in clarità di foco
Guido Guinizzelli
La dama con l'ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani)
Cecilia Gallerani era l’amante di Ludovico il Moro; Leonardo la ritrasse tra il 1488 e il 1490. L’Ermellino è simbolo di candore e di purezza; inoltre allude al cognome della stessa Cecilia Gallerani (in greco l’ermellino si chiama galè) e a Ludovico il Moro stesso, di cui l’ermellino era uno dei simboli.
Leonardo studia attentamente la luce, che cade sul viso e sulla spalla della dama, e la figura, dal viso voltato a guardare fuori campo. Il costume della donna è spagnolo, secondo la moda allora in voga.